lunedì 13 gennaio 2014

Recensione di "@" di John Zorn e Thurston Moore, Tzadik 2013


Che bello vederli suonare assieme questi due eterni ragazzi, il gigante Moore e l'occhialuto Zorn, belli e sorridenti nella obi che accompagna il cd. Quanto ho sperato in questo incontro: il meglio dell'underground newyorkese che dopo anni di stretta, e non sempre agevole, coabitazione si incontrano e suonano assieme. In quanto fan sia di Zorn che dei Sonic Youth ho bramato questa collaborazione, lo dico subito e a scanso di equivoci di chi liquida i blog come "autoreferenziali", questo cd mi piace.

Mi piace sì ma non lo consiglio a tutti. Lo consiglio solo a:
1) i fanatici dei Sonic e di Zorn, come me;
2) a chi vuole sentire una combinazione inedita tra sax e chitarra elettrica.

Gli altri prego astenersi. E questo perchè:

1) questo cd non aggiunge niente di nuovo alle discografie dei due illustri personaggi. Suonano come hanno sempre suonato, quindi non è assolutamente un disco indispensable se non per un fan di stretta osservanza. Per chi volesse iniziare a conoscere i due ben altri sono i titoli delle loro lunghissime discografie che deve prima procurarsi.
2) E' un gran disco. Dimentichiamoci di chi sta suonando e ascoltiamolo con le orecchie il più possibile "vergini". E' un disco di improvvisazioni, suonato con estrema perizia e consumato mestiere da due esperti del settore in una combinazione (sassofono e chitarra elettrica) non proprio di facile reperibilità sul mercato. I due hanno un ottimo interplay, sono bravi, danno fondo a tutto il loro repertorio stilistico e non si tirano indietro. Certo, sono d'accordo, Zorn ha 60 anni e Moore 55, non sono certo più dei ragazzini e la rabbia e la furia che esprimevano negli anni '80 è da tempo evaporata a favore di un abile professionismo. Quindi se vi aspettate delle sorprese o delle rivoluzioni copernicane lasciate stare: Zorn è sempre Zorn e Moore è sempre Moore.
Però lasciatemi anche dire che: ma che cavolo possiamo desiderare ancora da questi due? Sono sulla scena da tantissimo tempo, sono stati e sono due autentici motori culturali e artistici e continuano a fare la loro parte da sempre con incrollabile, genuino e sincero entusiasmo. Senza di loro New York sarebbe tanto più triste, il grunge non sarebbe mai decollato e saremmo orfani di tante bellissime musiche.
E allora? E allora viva "@" (che titolo del cavolo), viva brani come For Derek and Evan, viva Zorn e viva Moore, Viva la Tzadik, viva questi due incorreggibili personaggi a cui sono sinceramente eonestamente affezionato e che non mi hanno mai deluso.
Grazie ancora "ragazzi" .. grazie per l'esempio, grazie per la vostra passione e per l'esempio che da sempre date. Vi criticano? Che facciano pure. Questo disco è il giusto omaggio alla vostra coerenza e etica artistica.
 
p.s. chiedo scusa per l' "eterni ragazzi" messo all'inizio .. ogni riferimento a Gianni Morandi è assolutamente escluso a priori. Senza offesa, neanche per Gianni.
 

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