venerdì 6 maggio 2011

Intervista a Roberto Taufic, quarta parte


Qual è lo stato attuale della musica brasiliana? Di recente ho sentito delle cose interessanti da parte del figlio di Caetano Veloso e di Vinicius Cantuaria, sotto certi aspetti mi sembra una scena musicale molto simile a quella italiana: da un lato le solite vecchie musiche riproposte sempre negli stessi cliché, come la musica melodica italiana con il Festival di San Remo, e dall’altra c’è sempre qualcuno che cerca di innovare, di creare qualcosa di nuovo sempre partendo dalle sue basi popolari, negli anni ’80 è stato magico scoprire Egberto Gismonti .. chi sono adesso le nuove leve della chitarra brasiliana?

Per fortuna il Brasile è e sempre sarà un paese creativo grazie alla sua grande cultura popolare che è veramente ricca da nord a sud del paese. Esiste anche l’influenza che arriva da altri paesi ma alla fine l’artista brasiliano riesce a condire tutto con i propri sapori! Parlando di chitarra, il livello è altissimo e il risultato artistico bellissimo. Artisti come Chico Pinheiro, Lula Galvão, Marcus Tardelli, Diego Figueiredo, Yamandù e il mio “grande mestre” Guinga; tutti chitarristi di enorme talento e di una musicalità aperta alla musica del mondo.

Ci consigli cinque dischi per lei indispensabili, da avere sempre con se.. i classici cinque dischi per l‘isola deserta.. Che musiche ascolta di solito?

Difficissimo!!! Proviamo: My Song (Keith Jarret), Catavento e Girassol (Leila Pinheiro), Time line (Ralph Towner), Sanfona (Gismonti), Cheio de dedos (Guinga) e Um abraço (Taufic – Maurino) e tanti altri.
Che musica ascolto? Di tutto, ma amo in particolare la forte melodia abbinata alle belle armonie! Ora mi sto interessando molto ad ascoltare compositori come Rachmaninoff, Chopin ed altri… c’è tanto da imparare dalla loro musica, stupenda e ricca di sfumature!

Quali sono invece i suoi cinque spartiti indispensabili?

Da autodidatta, non ho mai studiato spartiti classici… mi alleno a leggere “la musica di Guinga” non sono cinque ma cinquanta pezzi bellissimi, imparando uno alla volta…li c’è tutto: melodia, ritmo e armonia. Grandissimo compositore.

Il Blog viene letto anche da giovani neodiplomati e diplomandi, che consigli si sente di dare a chi, dopo anni di studio, ha deciso di iniziare la carriera di musicista?

Penso che posso consigliare ai ragazzi di vivere la musica come una parte importante della vita ma senza dimenticare la vita stessa che è fatta di tante cose, è grazie a tutto il resto che la nostra musica diventa ricca e fondamentale per il mondo di oggi! La musica ha il potere di unire le persone! NON MOLLATE!

Con chi le piacerebbe suonare e chi le piacerebbe suonare? Quali sono i suoi prossimi progetti? Su cosa sta lavorando?

Devo dire che negli ultimi anni ho avuto la fortuna e il piacere di suonare con musicisti che ho sempre stimato come Gabriele Mirabassi, Guinga, Maria Pia de Vito, Giancarlo Maurino, Luigi Tessarollo e tanti altri amici e grandi artisti. In breve uscirà un nuovo disco che ho appena registrato in Brasile con mio fratello Eduardo Taufic, grande pianista e compositore. È un disco in duo (pianoforte e chitarra classica) con tutte composizioni originali e prodotto dal grandissimo André Mehmari, oggi uno dei più grandi musicisti brasiliani della nuova generazione. Poi mi piacerebbe registrare in duo con Guinga, visto che la nostra collaborazione live è sempre più convincente e divertente; io adoro la sua musica e per me è un grandissimo onore poter dividere il palco con lui. Altri progetti? Tantissimi: un disco in trio, poi mi piacerebbe creare una bigband brasiliana qui in Italia, poi un disco solo interpretando composizioni di Federico Foce, carissimo amico e produttore insieme a me di “ELES & EU”. Per ora direi che ho da fare…

Ultima domanda, proviamo a voltare verso la musica le tre domande di J.P.Sartre verso la letteratura: Perché si fa musica? E ancora: qual è il posto di chi fa musica nella società contemporanea? In quale misura la musica può contribuire all’evoluzione di questa società?

Penso che per fare musica ci vuole passione e una grande forza di volontà. Ci sono dei momenti nella vita di un musicista che ti viene da chiedere se vale la pena continuare, principalmente quando per fare la propria musica o i propri progetti trovi dei muri enormi… ma quando suoni e ti rendi conto che la tua musica fa del bene alla gente, allora tutto si trasforma in gioia e cosi hai la forza di andare avanti e dare un senso più profondo a quello che fai! Per me fare il musicista significa trasmettere speranza e voglia di stare bene; la musica ha questa potenza se fatta con sincerità e può contribuire tantissimo alla felicità delle persone. Dove c’è musica c’è dialogo, c’è emozione, c’è umanità. É proprio questo il posto del musicista nella società contemporanea ed è proprio così che voglio vivere la mia “missione” come musicista.

grazie Roberto!

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