mercoledì 27 ottobre 2010

Intervista con Sergio Sorrentino, seconda parte


So che lei ha studiato con Angelo Gilardino, Luigi Biscaldi, Maurizio Colonna, Mario Dell'Ara e con il grande chitarrista-compositore cubano Leo Brouwer, che ricordi ha di loro, dei loro insegnamenti, della loro poetica musicale?

Comincio col parlare dell'apporto che ha avuto Gilardino nella mia formazione. Dopo e durante aver studiato con Francesco Langone (che mi ha guidato in modo esemplare fino al diploma) ho avuto l'onore di studiare e perfezionarmi con il grande chitarrista-compositore vercellese. L'arricchimento musicale, culturale ed artistico a tutto tondo che ho ricevuto nelle lezioni con lui è impossibile descriverlo in un intervista. Con Biscaldi ho avuto i primi rapporti con la nuova musica e con il linguaggio contemporaneo. Ho raffinato la tecnica e sopratutto ho imparato a rispettare la partitura interpretandola senza stravolgimenti di cattivo gusto. Con Colonna e Gambale ho approfondito il discorso improvvisativo (ma ho anche studiato improvvisazione aii corsi del Berklee College of Music e con Pietro Condorelli) e con Mario dell'Ara ho avuto il piacere di approfondire il repertorio antico e ottocentesco sia nella pratica esecutiva sia nella ricerca musicologica. L'incontro con Brouwer, avvenuto a Perugia, ha avuto un forte impatto sulla mia concezione tecnico-musicale e di lui ricordo la gentilezza e l'affabilità nell'indicarmi la via corretta nell'eseguire la sua Espiral eterna ( brano che è poi diventato uno dei miei piu importanti e ricorrenti biglietti da visita).
A queste figure aggiungerei anche quella di Azio Corghi. Ho avuto la fortuna di collaborare con il grande compositore piemontese ed è stata un'esperienza musicale ed umana unica. Gli ho anche
dedicato un articolo analitico sul numero di luglio della rivista Il Fronimo.
Aggiungo tra i miei maestri anche Maurizio Grandinetti, con il quale sto completando il Biennio concertistico al Conservatorio di Novara.

Ho notato nel suo programma dedicato alla musica contemporanea la presenza di due pezzi particolari dello stesso compositore Steve Reich: il primo è Electric Counterpoint che sembra essere il brano più gettonato dai chitarristi contemporanei, il secondo è Clapping Music di cui lei suona una versione per chitarra, ce ne vuole parlare? Sono due pezzi molto diversi .. in particolare Clapping Music che si basa sul Phase Shifting , finora l’avevo sentito suonare solo da Arturo Tallini e Eugenio Becherucci….

Proprio dall'ascolto della versione di Tallini ho avuto l'idea di eseguire Clapping music sia con la sola chitarra sia in duo con la tromba (impiegata in una maniera percussiva).
L'Electric Counterpoint è un brano molto interessante e mi diverto molto nel proporlo dal vivo. Reich è un compositore che stimo molto. E' incredibile cosa riesce a fare con del materiale limitatissimo!

Lei suona anche la chitarra battente, uno strumento della tradizione popolare, ce ne vuole parlare?

Amo molto ricercare nell'ambito della musica popolare. Lì possiamo imparare molto sull'aspetto immediato e “tribale” del fare musica. Sto partecipando ad un disco sulla musica popolare del Vallo di Diano (in Campania) in veste di chitarrista battente. In questo cd appariranno anche due mie composizioni per chitarra battente e chitarra classica ispirate alla tradizione del luogo. Con questo particolare strumento ho anche inciso “Vjersh” del compositore Ivano Morrone, per chitarra battente e nastro. Da un po' di tempo sto scrivendo un Metodo per chitarra battente, ma per mancanza di tempo non sono ancora riuscito ad ultimarlo e darlo alle stampe. Spero presto di pubblicarlo!

continua domani

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