sabato 9 maggio 2009

Speciale Maurizio Grandinetti: intervista di Empedocle70 parte terza

Empedocle70: Come vede la crisi del mercato discografico, con il passaggio dal supporto digitale al download in mp3 e tutto questo nuovo scenario?

Maurizio Grandinetti: Crisi e sempre di nuovo crisi… Chi dichiara quando si è in crisi? Il famigerato ministero della paura? Chissenefrega se qualcuno vende meno dischi? Se fosse giusto così? Sono felicissimo che esistano gli mp3 e il digitale.

E.: Ci consigli cinque dischi per lei indispensabili, da avere sempre con se.. i classici cinque dischi per l‘isola deserta..

M.G.: Le consiglio invece un libro di cui non potrei fare mai a meno: Salvatore Sciarrino – Le figure della musica (ci sono anche due cds dentro).

E.: Quali sono invece i suoi cinque spartiti indispensabili?

M.G.:Quelli che devo suonare la prossima settimana….

E.: Il Blog ha aperto di recente una nuova rubrica dedicata ai giovani neodiplomati e diplomandi, che consigli si sente di dare a chi, dopo anni di studio, ha deciso di iniziare la carriera di musicista?

M.G.:Non due consigli, ma due messaggi. Il nuovo sistema accademico in tutta Europa ha creato la situazione assurda. Le Istituzioni musicali formative hanno bisogno degli studenti più di quanto gli studenti hanno bisogno di loro. Hanno quindi trasformate le scuole in aziende e gli allievi in clienti. In Italia ancora no, ma in Europa tantissime scuole fanno inserzioni pubblicitarie come negozi commerciali in aperta competizione tra di loro. Lo studente è al centro dei loro vampireschi interessi. Invito i ragazzi a non lasciasi fregare: spesso le cose di valore stanno vicino a noi e costano poco! Scegliere con intelligenza è importante.
Inoltre li invito a non fermarsi a riprodurre i modelli conosciuti, ossia quello dei propri insegnanti. E di non preoccuparsi solo della qualità esecutiva ma della qualità delle proprie idee. Il mondo si interesserà a noi se noi abbiamo qualcosa di interessante da dire.

E.: Con chi le piacerebbe suonare e chi le piacerebbe suonare? Che musiche ascolta di solito?

M.G.: Per quanto riguarda i dischi, ascolto molto quelli di amici e colleghi più che quelli dei grandi classici e mostri sacri. Per la lista dei desideri dovrebbe aprire un altro blog.

E.: Quali sono i suoi prossimi progetti? Su cosa sta lavorando?

M.G.:La settimana prossima registrerò un progetto di sola chitarra elettrica con brani di Elliott Sharp, Volker Heyn, Alex Buess e altri. Poi ho molti progetti con l’Ensemble Phoenix Basel nei prossimi mesi con diverse prime esecuzioni (Alfred Knüsel, Giorgio Tedde, Jürg Wyttenbach). Poi sto lavorando a un progetto mio con due cari amici e fantastici musicisti: il sassofonista Marcus Weiss e il bandoneonista Marcelo Nisinman. In estate continuo la mia collaborazione con Joaquin Schlömer direttore dello Spielhaus a St. Pölten in Austria, con alcuni progetti di teatro/danza basati sull’improvvisazione.

E.: Un ultima domanda .. forse un po’ triste … sono anni che lei risiede in Svizzera .. come mai tanti chitarristi italiani (soprattutto nell’ambito della musica contemporanea) si sono trasferiti oltralpe? La classica fuga dei cervelli (artistici) dall’Italia? C’è un clima migliore? Ci sono migliori possibilità di lavoro?

M.G.: Risiedo in Svizzera perché è un posto in cui fare il musicista è un lavoro possibile e perché a riportare i miei figli in Italia mi sentirei come di toglierli opportunità per il futuro. Non lo dico con disprezzo ma con dolore.

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