mercoledì 11 febbraio 2009

Recensione di The guitar music by Manuel M. Ponce di Sante Tursi di Empedocle70


La musica di Ponce incarna meglio di qualsiasi altra l'esteti­ca segoviana: l'appassionato recupero del folclore del proprio paese viene rielaborato in una felice ed equilibrata sintesi tra la propria formazione di carattere nazional‑popolare e l'assimila­zione della cultura musicale europea, conseguente al suo sog­giorno parigino ed agli studi di composizione con Paul Dukas alla Ecole Normale de Musique. La chitarra sembra essere lo strumento ideale per esprimerne le ca­ratteristiche salienti dell’estetica musicale di Ponce: la sonorità delicata, l'essenzialità del tim­bro la cantabilità e l'armonia vicena agli impressionisti francesi e alla scuola spa­gnola. La sua attenzione si focalizza infatti sia sul repertorio delle melodie au­toctone, in particolare sulle canzoni popolari della provincia na­tiva di Zacatecas, che sulla musica pianistica del romanticismo eu­ropeo, a cui si era appassionato fin da piccolo e
il ciclo di sonate, tra cui la "Romantica" e la "Classica", rispettivamente dedicate a Schubert e a Sor, i 24 preludi, il "Thème varié ci finale", il "Concierto del sur" per chitarra e orchestra testimoniano la grande varietà di forme e stili che Ponce padroneggiava magistralmente arrivando persino, in certi casi, a pubblicare proprie composizioni sotto altro nome.
Sante Tursi in questo cd recupera e incide proprio una di queste opere la Suite in Re Maggiore attribuita in un primo tempo ad Alessandro Scarlatti e successivamente riconosciuta come propria, un vero e proprio scherzo basato sulla perfetta conoscenza dell'impianto formale e stilistico delle suites sei‑settecentesche.
A seguire le 4 Piezas che possono essere considerate come una piccola suite di danze, essendo composte da una Mazurka, un Valse, un Tropico e una Rumba dal sapore e dall’impianto mussicano e sudamericano. Chiudono il cd le bellissime venti Variations Sur "Folia De Espana" Et Fugue, vera e propria sintesi del linguaggio chitarristico di Ponce, che in questa occasione usa il famoso tema della "Follia" come pretesto per una lunga digressione di 20 variazioni, perfettamente concatenate le une con le altre, ciascuna delle quali rappresenta uno svipuppo originale del tema di partenza. Davvero difficile individuare le più belle.
L’importanza e l’affetto di Ponce per la chitarra classica sono ben ricordate da Segovia: «Voglio lasciar bene in chiaro l'incompara­bile importanza che Ponce ha avuto nel rinnovamento attuale della chitarra [ ... ]. Ha elevato la chitarra al di sopra della scar­sa statura artistica nella quale si trovava. A fianco di Turina, de Falla, Manén, Castelnuovo‑Tedesco, Tansinan, Villa‑Lobos, Tor­roba ecc. ma più copiosamente di tutti loro, intraprese la sua nobile crociata con animo di liberare la bella prigioniera. Gra­zie a lui e a quelli che ho nominato la chitarra fu riscattata dal­la musica scritta esclusivamente da chitarristi (1)». Sante Tursi in questo cd sembra aver davvero fatto tesoro di queste parole regalandoci delle versioni appassionate, belle e gradevoli.
Da menzionare il bel libretto curato da Oscar Ghiglia.

(1) “Segovia e il suo repertorio” di Eloisa Perricone e Adriano Sebastiani, edizioni graphos pag. 69

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