lunedì 16 febbraio 2009

Progetto di ricostruzione del tamburo meccanico di Leonardo da Vinci

Nasce dal lavoro manuale di appassionati di musica meccanica un'impresa ambiziosa: dar vita per la prima volta all'idea originale di Leonardo da Vinci di realizzare il tamburo meccanico. Il riferimento ad un disegno che compare sul celeberrimo Codice Atlantico, ma che solo la scoperta, alquanto recente (40 anni fa), del cosiddetto Codice di Madrid è stata in grado di chiarire in qualche suo dettaglio.






L'idea frutto del confronto tra il presidente dell'AMMI Franco Severi ed un appassionato cremonese, Ernestino Marchetti: un'idea nata dal nulla, come accade per le grandi cose, e l'impegno subito deciso di portare a termine l'idea (1).

L'AMMI patrocina il progetto del tamburo meccanico che una volta ultimato verrà ospitato presso una delle sette sale del museo che l'associazione allestirà nella sede di Villa Silvia. Ernestino Marchetti da parte sua ha costituito un folto gruppo di lavoro che si sta occupando da mesi della realizzazione pratica, ormai vicina alla sua ultimazione. Un gruppo che ha l'epicentro nella bassa cremonese, proprio a due passi da Villa Medici del Vascello che ospitò la corte di Cecilia Gallerani, la celebre Dama con l'Ermellino ritratta da Leonardo, in una terra che lambisce il territorio dei Gonzaga, che aveva un ruolo preminente alla fine del '400 nel perfezionamento e nella ricerca degli strumenti musicali.







Ma tale gruppo ha coinvolto pure officine e artigiani di province limitrofe in un crescendo di entusiasmo. Un'impresa, va detto, tutt'altro che facile, ma che con un lavoro certosino che mescola meccanica, tecnica, musica e, perchè no, ingegno, sta per vedere la luce. Un ruolo importante lo riveste l'architetto di Roma Mauro Carpiceci, che direttore scientifico dell'Associazione Culturale di Sion e studioso di Leonardo, autore tra l'altro del libro I meccanismi musicali di Leonardo e quindi profondo conoscitore dell'argomento.

Le radici di quest'opera risalgono ad oltre 500 anni fa: alla fine del Quattrocento Leonardo pensò a come evitare che centinaia di tamburini (coloro che accompagnavano l'esercito col suono ritmato dei tamburi) morissero durante le battaglie. Perchè quindi non realizzare uno strumento meccanico che, trainato da un cavallo o da due uomini, sostituisse almeno una dozzina di tamburi tradizionali? E così ecco che Leonardo immagina un sistema che renda possibile produrre il suono ritmato sia col movimento delle ruote sia con l'utilizzo di una manovella posizionata sull'asse delle ruote stesse. Leonardo da Vinci fu artista, scienziato, tecnologo e architetto, mentre non esiste alcuna sua composizione musicale nè vocale nè strumentale, ma si parla spesso di Leonardo musicista e del contributo che ha dato alla musica, oltre che del suo superar tutti nel suonare la lira. L'architetto Carpiceci ha elaborato il disegno originale che si trova sul Codice Atlantico interpretandolo e mettendolo a disposizione del gruppo di lavoro. Raffigura una specie di carretto in legno che trasporta un grosso tamburo; i battenti sono 5 per ciascuna membrana (sono due, posizionate sulle due facce del tamburo) e sono collegati alle ruote, e attivati attraverso un complicato meccanismo di azionamento (2). Sempre a Roma sono state realizzate le due membrane del tamburo, e l'inizio del 2009 vedrà l'assemblamento dei vari pezzi. L'inaugurazione prevista per l'inizio della prossima primavera, e presto chiunque potrà assistere al funzionamento di quello che si può definire l’antenato della musica meccanica.

Vanni Raineri

(1) http://www.ammi-italia.com/page10/page1/page1.html

(2) questo il modello, opera del costruttore Siriati Alessandro, che si trova nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, Milano

http://www.museoscienza.org/dipartimenti/catalogo_collezioni/scheda_oggetto.asp?idk_in=ST070-00127&arg=tamburo

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che storia! Non sapevo di quest'ennesimo progetto leonardesco. Certo è che a volte, a guardare indietro, il genio da Vinci ha concettualizzato davvero di tutto.